Cose che capitano.

L’altro giorno sono tornato in campagna a finire un tipo.

Mi mancava da battere un PF.

Avevo lasciato un paio di piccheti sul posto per potermi riagganciare al rilievo e sembrava un lavoro da un paio d’ore.

Monto la base, monto il rover e rilevo i due picchetti.

Faccio la calibrazione come sempre e …. sorpresa!!!

I due punti scartano di 20 cm.

Accidenti.

Il primo pensiero è quello di aver sbagliato qualche cosa.

Ribatto i punti.

Ricontrollo tutto.

Non cambia nulla.

Mi guardo un po’ intorno.

Poi la vedo.

Poco lontano c’è una spaccatura nel terreno: le seguo con lo sguardo tutto intorno alla zona interessata dal mio rilievo.

Ottimo: mi sa che si è mosso tutto.

Le probabilità di dover rifare tutto il rilievo aumentano.

Mi viene in mente un’idea.

Batto il PF mancante e ribatto un altro PF, stazionabile, poco distante.

Con un po di fortuna dei tre punti battuti due potrbbero essere rimasti fermi.

Per sicurezza monto la stazione totale e ribatto alcuni spigoli già presi.

L’indomani torno in ufficio ed elaboro i dati del giorno precedente.

Poi confronto le distanze tra i punti di appoggio con quelle della volta precedente.

Uno dei picchetti si è spostato di 25 cm.

Mica male, visto che siamo a meno di 50 metri dalla casa del proprietario.

Ed ecco che il mio tipo mappale si trasforma in una specie di monitoraggio.

Oggi il tipo è finito e la frana è ancora li. E speriamo che ci resti.